SAN MARINO VINCE AL FOTOFINISH CONTRO GODO, MA LA DE ANGELIS RECRIMINA PER UNA CHIAMATA ARBITRALE NELL’ULTIMO INNING

dallo stadio “Casadio” di Godo, MARA MENNELLA

La De Angelis Godo va vicinissima all’impresa contro la T&A San Marino conducendo nel punteggio fino ad un out dalla fine della gara. I due RBI di Duran fanno però vincere la squadra del Monte Titano. I Knights recriminano per uno strike out non chiamato sul battitore avversario.

Sarebbe bello, almeno per una volta, non sentire che una partita è stata determinata dal presenzialismo degli arbitri e non dalla bravura dei giocatori. Una “vittoria all’ultima curva”, come si legge sul sito ufficiale del San Marino Baseball. “L’ultima curva” è quello strike che avrebbe messo out Duran, che avrebbe portato l’incontro agli extra inning e a chissà quale risultato. Quello strike si è invece trasformato in un ball e le palle successive in un foul e in un singolo da due punti. Bisogna complimentarsi con i vincitori, capaci di sfruttare ogni minimo cedimento sul monte e sulla difesa. Quello che forse manca ai Knights, una squadra dall’età media veramente bassa, trainata da pochi “veterani” carismatici. In questi momenti di tensione ha un ruolo fondamentale il manager Fuzzi che oltre a cercarare di smorazare i toni nel post partita fa lo stesso anche nel suo profilo su Facebook dicendo di ripartire da quanto buono è stato fatto fino ad ora, accettando quello che è successo e che non si può cambiare. Già da stasera, con gara due che si disputerà a San Marino, la De Angelis ha l’obiettivo di mettere ancora in difficoltà la squadra del Monte Titano.

Ricapitoliamo quello che è successo in Gara1 a Godo, tra la T&A San Marino e i De Angelis North East Knights. Al primo inning McClain raggiunge la prima su errore del seconda base e a lui seguono i singoli di Sanchez e Rubboli, ritornato in campo dopo qualche giornata di stop. A basi piene Meriggi si fa però eliminare dal seconda base, chiudendo questo primo attacco offensivo con due valide e tre uomini rimasti in base. Fino al sesto la partita è dominata dai lanciatori che concedono poco o nulla. Al sesto il San Marino si porta in vantaggio: Vasquez batte un singolo, Chapelli raggiunge la prima su scelta difesa, ma Vasquez viene eliminato in seconda. Seguono i singoli di Avagnina e Imperiali che si concretizzano in punto per un errore dell’esterno centro, la new entry Persichina. La risposta dei cavalieri non si fa attendere: Persichina apre l’inning con un singolo, seguito dal doppio di McClain e di Rubboli con cui entra il primo punto. Il cambio sul monte, Cubilan per Bonilla, cambia leggermente la situazione: Cubilan non concede valide, ma con un lancio pazzo permette a McClain di conquistare la seconda segnatura. Di nuovo fino al nono niente di particolare da segnalare. La partita arriva fino a questo inning sul 2 a 1 per la De Angelis. Ulloa comincia a dare però segni di cedimento: Imperiali batte un singolo e viene spostato in seconda dal bunt di Reginato. Il pitcher romagnolo concede ben due basi ad Albanese e a Granato. A basi piene scappa una palla e San Marino segna il punto del pareggio. Ma Duran alla battuta, non chiamato eliminato quando era chiaramente strike out, punisce le disattenzioni dei cavalieri con un doppio da due punti.

Il baseball si fa senza “se” e senza “ma”, ogni errore deve essere imputato alla squadra che li commette, è vero. Ma quanto manca ancora per raggiungere quel professionalismo tanto agognato?