ICHIRO SUZUKI E LA SUA GRANDE CARRIERA CHIUDONO LA PRIMA STAGIONE DI “GOLDEN GLOVE” DI EMILIANO DELUCCA

di EMILIANO DELUCCA

Si chiude con questo articolo la prima stagione della rubrica “Golden Glove”, inventata e curata da Emiliano Delucca e da subito grande successo per il sito Grandeslam.
La seconda e nuova stagione arriverà, direttamente sui vostri monitor,
a partire dal prossimo Marzo, in concomitanza con l’inizio della stagione 2010 della Major League.

“Un giapponese in MLB?!?!..ma non sono solo dei lanciatori?!?!”…e giù a ridere…questa fu più o meno la reazione dei fans americani alla notizia che Seattle aveva ingaggiato Ichiro Suzuki.
Arrivò accompagnato dall’etichetta del più grande giocatore giapponese, ma in America le novità per quanto riguarda il baseball sono poco amate.
Certo, è poco ortodosso quando si presenta al piatto, ha quel vezzo di aggiustare la manica della jersey prima di atteggiarsi nella sua stance molto stretta e particolare..ma ride bene chi ride ultimo..

Ichiro Suzuki nasce a Honshu, un’isola a 180 km a nordovest di Tokio, il 22 ottobre 1973.
Il ragazzo non aveva in mente di diventare un giocatore di baseball..ci pensarono i suoi genitori, Nobuyuki e Yoshie, a pianificare il futuro per lui…e il suo futuro doveva essere da superstar del baseball.
Il padre passa tutto il suo tempo libero a studiare il baseball e le tecniche di allenamento. Ichiro ha in regalo il suo primo guanto a 3 anni: da allora il baseball entra nella sua testa e non ne esce più.
Esordisce in Junior League a sei anni, ovvero due anni sotto l’età legale, grazie al padre che era l’allenatore della squadra e che gli falsifica i documenti.
E’ un ragazzo veloce ed è un destro naturale e allora il padre lo fa diventare mancino, ovvero più vicino alla prima base per sfruttare la sua corsa.
A casa Ichiro viene istruito quasi come un automa..mangia cose solo preventivamente approvate dal padre, che devono oltretutto contenere vitamine e proteine.
Poco prima di entrare alla High School è sicuramente il migliore della sua età, poiché grazie al padre ha imparato a conoscere ogni segreto del baseball e in ogni situazione riesce a cambiare la sua attitudine in battuta per adattarsi al lanciatore di turno.
Nel 1987 entra alla Nagoya Eletric High School, una delle scuole migliori del distretto e soprattutto con una squadra capace di sfornare un bel numero di talenti, alcuni dei quali arrivati nella lega pro giapponese.
Il suo coach rimane impressionato dalla freddezza e dalla bravura di Ichiro e riesce a sorvolare sulla sua particolare stance e sul modo di “scalciare” molto accentuato quando è in procinto di battere.
Come ogni rookie deve guadagnarsi il posto in squadra e anche il rispetto dei compagni e di conseguenza cucina il riso per loro e lava le loro divise sporche.
Gioca sia da esterno che da pitcher partente, visto che è in possesso di un’ ottima fastball che viaggia abbondantemente oltre le 80 miglia all’ora.
Risulta essere il miglior pitcher e il miglior battitore della squadra nella stagione da sophomore (giocatore al secondo anno NDA), gli scouts ormai lo seguono da anni e sembra pronto per il grande salto..
Nel 1991 viene scelto al quarto giro dagli Orix Blue Wave. Debutta nel ’92, anche se i primi due anni li passa nella “farm system” (una sorta di minor giapponese) perchè il suo coach non ne vuole sapere del suo swing “assurdo” che viene chiamato pendolo per il movimento inusuale della gamba destra.
Nel 1995 fa vincere il primo pennant in 12 anni ai Blue Wave e l’anno successivo vince le Japanese Series.
In 9 stagioni, di cui solo sette complete, vince 7 Golden Glove, è per 3 volte MVP della Pacific League e una volte MVP delle Japanese Series.
Nel ’96 gioca 7 partite in un torneo di esibizione fra All Stars giapponesi e americane battendo .380 e rubando sette basi..gli scouts americani mettono gli occhi su di lui..
Nel 2001 Seattle gli propone un contratto..i Blue Wave sono lontani dall’essere la miglior squadra della lega giapponese e la proposta dei Mariners è quasi irrinunciabile…14 milioni per 3 anni!!
Sbarca in America fra lo scetticismo dei fan di Seattle e nella prima settimana mette in mostra il suo braccio poderoso bruciando con un’assistenza in terza Terrence Long degli Atheltics Oakland.
Mette a tacere tutti alla fine della stagione…mette a segno 242 valide, record per un rookie, con una media di .350 e 56 basi rubate…nessuno dai tempi di Jackie Robinson c’era mai riuscito! Vince il titolo di MVP dell’American League e il Rookie of the Year.
La corsa di Seattle, nonostante le 116 vittorie in regular season, si ferma contro gli Yankees nella finale dell’American League dopo aver fatto fuori la Tribù nel Divisional Game.
Le stagioni 2002-2003 sono speculari..ottimo record della franchigia nella stagione regolare, altre due stagioni con oltre 200 valide ma sempre una veloce caduta nei playoff.
Il 2004 è l’anno dei record.. batte 262 valide, primato incontrastato sia per l’America che per il Giappone e nei primi 4 anni in MLB colleziona 924 valide battendo il record di Bill Terry che resisteva dal 1932!
Il 2005 è il suo anno peggiore:”solo” 206 valide e .300 di media. Per chiunque sarebbe una stagione da incorniciare, per Ichiro è un mezzo fallimento invece…
L’annata successiva comincia con la vittoria nel World Baseball Classic con la maglia della sua nazione dopo aver battuto in finale Cuba per 10 a 6.
La sua stagione in MLB parte male, con solo .177 di media, ma alla fine dell’anno chiuderà con 224 valide e .322. E’ la sesta stagione di fila con più di 200 valide, sesto Golden Glove e sesta convocazione per l’All Star Game: mai nessuno come lui!
Nella stagione 2007 batte almeno una valida per 25 partite consecutive e ruba 45 basi consecutive senza venire colto rubando ed è il primo giocatore della storia a battere un Inside The Park Home Run (fuoricampo interno NDA) durante un All Star Game. E, superfluo dirlo di nuovo… un’altra stagione con oltre 200 valide.
Nel 2008, naturalmente battendo più di 200 valide, diventa il più giovane giocatore di sempre a collezionare 3000 valide fra Giappone e USA.
Quest’anno ha esordito vincendo nuovamente il World Baseball Classic battendo la valida decisiva nel decimo inning della finale contro la Corea del Sud.
Riesce a stupirci ancora… mancava ancora qualcosa nel suo palmares..e questo qualcosa arriva… batte il suo primo walk off homerun al nono inning con due out contro “The Closer”, Mariano Rivera dei New York Yankees, facendo letteralmente espoldere il Safeco Field! E, naturalmente… 225 valide!
Dopo aver vinto ogni premio possibile in Giappone,vince tutto anche in America: 9 Golden Glove, 9 convocazioni per l’All Star Game, 9 stagioni consecutive con più di 200 valide e 9 stagioni con più di .300 di media battuta.
Si presenta al piatto..gira la mazza e si aggiusta la manica della maglietta..Ichiro Suzuki sta per battere…e gli americani non ridono più…