FINALE SCUDETTO (10): CILLO E’ MONUMENTALE, L’ATTACCO PRESENTE E LA FORTITUDO BATTE PARMA IN GARA 5

dal Gianni Falchi (Bologna), DANIELE MATTIOLI

Dopo due sconfitte consecutive, la Fortitudo si riscatta in gara 5 e passa in vantaggio nella serie. Cillo da urlo sul monte, fuoricampo di grande importanza per Angrisano, Santaniello devastante nel box.

C’è tutto il Gianni Falchi in piedi durante l’ottava ripresa a rendere omaggio a Cody Cillo, partente della Fortitudo e autore di una gara a dir poco spettacolare. Cody ha infatti lasciato solo briciole all’attacco parmense: quattro valide subite in 7.1 riprese con un punto guadagnato (alla prima ripresa). E tutto ciò rappresenta una prestazione che fa rima con vittoria, la terza in questa finale per la Fortitudo che si trova a condurre la serie sul 3 a 2, con il match point in mano venerdì prossimo, quando la serie si sposterà a Parma.

GRANDE AFFLUENZA, GRANDE PARTITA Nonostante i circa 60.000 spettatori ai due concerti che animano la nottata bolognese (Ligabue allo Stadio Dall’Ara, Blink e Sum 41 al Parco Nord), c’è una bella affluenza al Gianni Falchi in occasione della quinta gara di Finale Scudetto tra la Fortitudo Bologna e il Cariparma. E’ una gara importante e come tutte le altre la parola chiave della sfida è equilibrio.
Al primo inning, Cillo, partente Fortitudo, concede la base ball a Dallospedale e la valida di Yepez porta il compagno in terza. Cillo realizza un lancio pazzo e la battuta in diamante di un fischiatissmo Camilo vale il vantaggio ducale. Sará l’unico momento di difficoltà per uno straordinario Cody Cillo. Fino all’ottavo inning, infatti, subirà solamente altre tre valide senza ma incappare in altre situazioni difficili.
Al terzo inning, Bologna impatta il risultato. Santaniello picchia un triplo a destra e segna su lancio pazzo di Burlea. 1 a 1 e palla al centro.

ORGOGLIO BIANCOBLÙ La Fortitudo vuole rifarsi delle due sconfitte precedenti e non perde tempo. Al quarto inning è il chilometrico fuoricampo di un sempre decisivo Angrisano a dare il vantaggio agli uomini di Marco Nanni, mentre alla quinta ripresa è l’errore di lancio del neo entrato sul monte ducale Cicatello sul tentativo di bunt di Infante a dare il vantaggio ai padroni di casa. Santaniello, in base per valida, non ha problemi a segnare il 3 a 1 Bologna.
Due inning più tardi è la valida di Ramos a fissare il punteggio sul 4 a 1, con Infante che segna punto, mentre é la valida di un fantastico Santaniello all’ottavo inning a chiudere la gara sul 5 a 1, con Landuzzi che realizza una nuova segnatura.

NUOVA SALVEZZA E’ il turno di Fabio Milano che firma la salvezza numero 60 in carriera e chiude la partita. Bologna batte Parma 5 a 1 e vola 3 a 2 nella serie. Venerdì prossimo nella bolgia del Nino Cavalli gara 6. Con la Fortitudo che ha il match point Scudetto in mano.

FINALE SCUDETTO (9): IL PARMA ESPUGNA NUOVAMENTE IL FALCHI IN UNA PARTITA DA “FAR WEST”. LA SERIE E’ SUL 2 A 2

dal Gianni Falchi (Bologna), DANIELE MATTIOLI

Dopo nove inning di grande tensione è il Cariparma a trionfare ancora e a impattare la serie sul 2 a 2. Ben tre interruzioni per “panchine in campo”, con gli arbitri incapaci di prendere una decisione su chi punire.

Che il clima tra la Fortitudo e il Parma non fosse idilliaco lo si sapeva e infatti, dopo la celeberrima mega rissa delle Semifinali 2004, non si erano registrate altre situazioni “ad alta tensione”, almeno prima di stasera. E il 3 settembre 2010, in occasione della quarta gara delle Finali Scudetto, le panchine sono “ritornate in campo” per ben tre volte, con sospensioni della gara e l’incapacità, a tratti imbarazzante, degli arbitri di prendere una decisione su chi punire.
D’accordo che di Finale si tratta, ma se ad inizio anno si parlava “di tolleranza zero” che gli arbitri dovevano utilizzare sui giocatori&staff tecnico alla prima protesta, perché non è stato fatto così stasera? Perché non punire quei giocatori e quei componenti dello staff tecnico ospite rei di questi comportamenti? A questa semplice domanda, traete voi la risposta che volete, ma che non avrete, immagino, difficoltà a trovare.

E’ probabilmente questa l’immagine con cui si ricorderà Gara 4 di Finale Scudetto, invece dell’intensità e di alcune belle giocate messe in campo da ambedue le squadre in campo.
Prima dell’inizio della partita, vengono premiati l’Arbitro Sante De Franceschi all’ultima gara da arbitro dopo una splendida e lunga carriera e Bidi Landuzzi che solleva la Coppa vinta nel Girone eliminatorio a Brno.

Il primo inning vede le due squadre segnare subito. Parma batte tre valide in successione su Matos, partente della Fortitudo, con Yepez che batte a casa il punto del vantaggio. La difesa, con una presa da urlo di Santaniello, risponde presente e chiude l’attacco ducale. Dall’altra parte è la valida di Ramos su Martinez a dare il punto del pareggio ai padroni di casa.
E nell’inning successivo la Fortitudo passa a condurre. Landuzzi è salvo su errore di Dallospedale e le valide di Malengo e Santaniello riempiono le basi. Il punto forzato di Infante grazie alla base ball e la volata di sacrificio di Mazzuca portano Bologna a condurre per 3 a 1. Passano tre inning dove nulla succede e si arriva al sesto inning con Parma che colpisce duro Matos: doppi in successione di Dallospedale (4 su 5 per lui alla fine), Yepez e il triplo di Camilo per il pareggio ducale. La volata di Sambucci sul neoentrato Moreno porta gli ospiti a condurre per 4 a 3.
Nell’attacco successivo, le panchine escono una prima volta dopo che Malengo toccando su una battuta al volo Sambucci è “circondato” dagli avversari. Ma tutto si risolve senza grossi problemi e con l’interferenza del giocatore della Fortitudo.

I problemi nascono all’ottava ripresa quando la Fortitudo trova un miracoloso vantaggio segnando due punti. Grifantini, entrato al posto di Martinez, concede le basi ball a Mazzuca e Ramos. Angrisano batte un bunt difficile che Grifantini assiste male in prima: il ricevitore è salvo in seconda, i compagni segnano punto per il 5 a 4 Fortitudo. Landuzzi batte valido e con corridoi agli angoli a Malengo non riesce lo squeeze play, con Angrisano che è eliminato a casa. Inizialmente sulla giocata viene chiamato ball a casa, ma dopo le proteste accesissime dei giocatori di Parma (Munoz in primis) il lancio viene cambiato in strike. Malengo guadagna peró la base ball ma vola qualche parola di troppo e i giocatori di ambedue le panchine sono di nuovo in campo. Vola qualche gesto di “amicizia” ma gli arbitri sono peró incapaci di prendere una decisione su chi punire del Cariparma e lasciano, clamorosamente impuniti i giocatori ospiti. Salta probabilmente la concentrazione alla Fortitudo, e il nono inning si rivelerà decisivo: Parma infatti ribalta nuovamente le redini dell’incontro grazie ad una indecisione della difesa. Finisce 7 a 5 per Zileri e compagni, che impattano così la serie. Non mancano nemmeno alcuni gesti vergonognosi di un qualche tifoso di Bologna che sputa verso il dug out ospite. Qualcosa di veramente inacettabile.
Tornando al campo, domani sera (cioè stasera NDG) la Fortitudo è chiamata al riscatto. Sul monte, probabile sfida Cillo vs Burlea. Sperando di non vedere un nuovo “far west” in campo. Perché alla fine è sempre il baseball a rimetterci.

 

FINALE SCUDETTO 2010 (8): IL CARIPARMA E’ ANCORA VIVO. GARA TRE E’ DEI DUCALI. STASERA MATOS VS MARTINEZ

dal Gianni Falchi (Bologna), DANIELE MATTIOLI

Va in scena il Corradiini-Show al Falchi e il Cariparma vince 6 a 0 la terza partita delle Italian Baseball Series. Parma cinico a colpire duro gli errori della difesa Campione d’Italia in carica. Serie sul 2 a 1 per Bologna. Stasera gara 4: Matos vs Martinez.

2 a 1 e palla al centro. No, non è risultato di una partita di calcio, ma è il punteggio momentaneo della Finale Scudetto 2010 dell’Italian Baseball League. Parma ha espugnato 6 a 0 il Gianni Falchi in gara tre ed ha accorciato le distanze nella serie. La Fortitudo conduce sempre 2 a 1.

ERRORI DECISIVI E’ il Parma che deve fare la partita, se così possiamo dire, visto il punteggio nella serie (2 a 0 Bologna) e la squadra ducale parte subito forte con due singoli in successione di De Simoni e Dallospedale ma la difesa e un super Betto lasciano a zero gli avversari. Dall’altra parte la Fortitudo rischia di passare in vantaggio sulla valida di Jairo Ramos, ma Infante, anche lui valido in precedenza, è eliminato a casa.
Il secondo inning riparte con Parma subito pronto a colpire. Con due eliminati, ci sono gli uomini in prima e seconda (valide di Bertagnon e Zileri). Sulla battuta di De Simoni, il lancio di Infante non è ottimo e Malengo non riesce a prendere la pallina in prima. Segna il momentaneo 1 a 0 Bertagnon e la valida di Dallospedale porta il punteggio sul 3 a 0.
Per i successivi cinque inning non succede più nulla, con la Fortitudo che non riesce più a raggiungere la terza base e il Parma che si trova di fronte un super Betto sul monte di lancio. E se la reazione biancoblù tarda ad arrivare, Parma non perde tempo e allunga ancora. All’ottavo inning, dopo aver concesso la base a Camilo, esce tra gli applausi, meritatissimi, Fabio Betto e al suo posto entra Alessandro Ularetti. Il pitcher originario di Latina subisce la valida da Munoz ma poi Gasparri batte una rimbalzante. Malengo lo elimina in prima e sbaglia l’assistenza in seconda. Segna Camilo e le valide in successione di Bertagnon e Sambucci fissano il risultato sul definitivo 6 a 0.
Vince con una gara completa senza subire punti Roberto Corradini, perde nonostante una partita favolosa Fabio Betto.
Stasera gara 4, la partita dei lanciatori stranieri, Matos vs Martinez.

L’INNO AL BASEBALL DI MARA MENNELLA

di MARA MENNELLA

Da quando mi sono scontrata con il “meravigliuoso gioco del baseball”, per dirla alla Elio, nient’altro è riuscito a insegnarmi così tanto come questo stranissimo sport. E dire che fino a tre anni fa quasi ne ignoravo l’esistenza! Ma cosa rende il baseball una filosofia di vita più che uno sport? Prima di tutto la complessità: regole infinite, situazioni di gioco innumerevoli e azioni sempre diverse. Provate a parlare della differenza fra doppio, doppio gioco e battuta in doppio gioco in spiaggia: il vostro vicino di ombrellone si girerà verso di voi con l’espressione di uno che origlia un discorso in cinese e, molto sommessamente, vi chiederà di tradurre ciò che avete appena spiegato, facendovi sentire un luminare di questa strana scienza. Pensate ora a quante volte vi siete trovati in terza base con due out e siete riusciti a segnare un punto, e a quante volte invece quel maledetto punto è stato segnato dall’altra squadra. Quanto un errore pesi sul risultato finale e quanto sia demoralizzante non avere la possibilità di esprimere se stessi nel box di battuta. Se in questo momento vi ritornano in mente episodi particolari della vostra vita e non partite che avete giocato, ecco che avete compreso pienamente che cos’è il baseball. Una metafora della vita. Sono indescrivibili le emozioni di una partita vissuta da tifoso: si passano nove inning con gli occhi incollati al campo in compagnia di birre, noccioline e hot dog, contestando le scelte arbitrali e manageriali e festeggiando ogni minima possibilità di vittoria della propria squadra del cuore. Con il fiato sospeso fino alla fine della partita. Il baseball insegna anche questo: a vivere la vita nove inning alla volta, sfruttando ogni occasione senza mai convincersi di essere vinti o vincitori. Forse noi appassionati sembriamo malati di baseball, quasi “drogati”: come si fa a saziarsi di un gioco che è specchio della propria esistenza? Sarebbe un po’ come essere stanchi di vivere. La gente mi chiede se non sono logoro. Come puoi logorarti facendo qualcosa che ami? Dico, vi siete mai stancati di baciare una bella ragazza? – Tom LaSorda